Dune di Castelporziano e Capocotta

Il litorale di Castelporziano e Capocotta si estende davanti la tenuta presidenziale di Castelporziano per 7 km. Questo tratto di costa tirrenica è la parte più meridionale della Riserva, si trova all’interno di un sito di importanza comunitaria nonchè zona di protezione speciale, poiché conserva la caratteristica vegetazione della duna costiera.

La vegetazione è un’efficace barriera di protezione nei confronti dell’aerosol marino per la vegetazione retrostante.

La vegetazione trattiene i granelli di sabbia che il vento sposta. Le piante delle dune hanno delle caratteristiche molto particolari che consentono loro di resistere alle condizioni climatiche avverse costituite da venti forti, salsedine, siccità estiva con elevate temperature. Questo ambiente soprattutto nel mese di aprile e maggio, quando quasi tutte le piante della duna sono fiorite, è una visione emozionante. Una delle fioriture più spettacolari è quella del giglio di mare. Altre fioriture molto belle sono quelle del vilucchio di mare e della camomilla marina che forma dei grossi cuscini.

Le piante pioniere, la cakile detta ravastrello e l’erba kali  di fondamentale importanza, sono le piante che per prime si insediano sulle spiagge, i cui semi sono trasportati dalle correnti marine. Si tratta di piante annuali che vivono solo un anno quindi fioriscono e liberano i loro semi. Sono poche le specie che vivono in questo ambiente, circa una ventina e non sono molto appariscenti ma hanno una grandissima importanza ecologica. Per superare la calda e secca estate che è il periodo più critico il vilucchio, l’erba medica marina, l’ononide scompaiono alla vista mentre vive il loro apparato radicale sotto la sabbia. Tra le altre specie ricordiamo la gramigna delle spiagge che è una graminacea appunto e forma una spiga simile a quella del grano. Intorno a questa pianta si formano piccoli accumuli che costituiscono l’embrione delle dune. L’altra graminacea importante per l’ambiente è lo sparto pungente con ciuffi piuttosto alti e fitti e spighe del tutto simili a quelle del grano. Questa specie è anche detta all’ingegnere delle dune poiché le sue radici ramificate e profonde formano una fitta rete che trattiene la sabbia ostacolando l’erosione. Quando lo sparto viene ricoperto dalla sabbia la sua crescita viene stimolata in questo modo la sabbia che arriva dal mare a mano a mano viene immobilizzata così la duna si allarga e sale in altezza.

Dopo il cordone dunale caratterizzato dallo sparto pungente la vegetazione poiché protetta si fa più fitta e rigogliosa e si possono trovare le specie tipiche della macchia mediterranea come il lentisco, il ginepro coccolone, lo stracciabraghe, l’erica, l’alaterno. Nella macchia si possono trovare le tracce degli animali come i conigli e gli istrici e si possono udire gli uccelli come le quaglie gli usignoli, le spazzole, le capinere, gli occhiocotti. Tra gli insetti ricordiamo la falena del giglio di mare, detto anche pancrazio, il cui bruco a strisce bianche e nere si nutre delle foglie del pancrazio.

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Orari di apertura
  • Feriali
    09:00 - 19:00
  • Sabato
    10:00 - 16:00
  • Domenica
    10:00 - 12:00

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