Immaginiamo il futuro…

Quasi vent’anni sono trascorsi dall’istituzione della Riserva Naturale Statale Litorale Romano. Al fine di far affermare la Riserva alcuni progetti sono partiti, qualche iniziativa si sta affermando ma tanti altri programmi e attività possono e debbono partire.

Immaginiamo il Futuro della Riserva

Articolo di Maria Gabriella Villani, Giugno 1997

La valorizzazione dell’area protetta porterà nuove possibilità per il territorio del nostro litorale. Il valore aggiunto di un’area protetta “percepita” fa sì che aumenti il pregio dell’area e degli abitati confinanti e l’organizzazione dei servizi e delle attività per la tutela, protezione, conoscenza e fruizione significano nuove opportunità occupazionali. Pensiamo alle guide archeologiche e a quelle naturalistiche, agli operatori nel settore della ricezione turistica, a biologi, botanici, zoologi, architetti e ingegneri impegnati nelle opere di restauro ambientale e per la minimizzazione degli impatti delle infrastrutture previste.

Cosa sarebbe necessario per rendere sempre più tangibile la Riserva?
Con un pizzico di fantasia, proviamo ad immaginarne il futuro…

Centro della Riserva

Grande importanza riveste l’Ufficio della Riserva, uno per ciascun Ente Gestore – Comune di Fiumicino e Comune di Roma – iniziative che sono state avviate. I due Uffici dovrebbero operare in grande sinergia per promuovere, coordinare e raccogliere tutte le iniziative possibili coerenti con le finalità istitutive della Riserva e costituire il principale punto di riferimento per la cittadinanza.

Sistema Oasi

Quale elemento trainante per un’area protetta possiamo pensare alla cura e alla valorizzazione di aree di particolare pregio: le oasi naturalistiche. Oltre a quella WWF di Macchiagrande, all’Oasi LIPU di Castel di Guido, al CHM LIPU e se ne potrebbero realizzare altre due: alle Vasche di Maccarese e alla foce dell’Arrone. Sarebbe auspicabile potere in qualche modo metterle in rete per creare un sistema di Oasi e quindi un vero e proprio circuito di visita per la conoscenza degli aspetti naturalistici della Riserva.

Centri di educazione ambientale

Sarebbe auspicabile realizzare un Centro di Educazione Ambientale (CEA) strutturato anche nel Comune di Fiumicino, come già esiste nel Comune di Roma. Un CEA ospita attività legate all’area protetta rivolte ad ogni fascia di età: dalla scuola materna, alle superiori, all’Università, alla terza età. Nei CEA si organizzano diverse iniziative: incontri, laboratori e uscite sul territorio per le classi, corsi di aggiornamento per insegnanti, corsi di approfondimento sulle tematiche della conservazione ambientale, campi scuola per l’elementare e la media, campi estivi per studenti stranieri. Inoltre i CEA possono anche ospitare un centro di documentazione e una biblioteca legata al territorio.

Parco archeologico

Altro progetto fondante sarebbe l’istituzione di un parco archeologico con la connessione tra le principali aree di interesse storico-archeologico presenti sul Litorale. Oggi, prendendo accordi con il Museo delle Navi a Fiumicino si può visitare il porto di Traiano, ovvero quella parte del porto che è stata finora espropriata dalla Soprintendenza Archeologica di Ostia: per cui la visita al museo, che conserva i resti di navi romane ritrovate nel 1958, in occasione dei lavori di scavo dell’aeroporto, si arricchisce con la visita ai magazzini del porto di Traiano.

Il parco archeologico potrebbe attrarre un pubblico assai vasto: pensiamo alle migliaia di turisti stranieri che ogni anno visitano gli scavi di Ostia Antica. Sarebbe possibile creare un itinerario pedonale e ciclabile di altissimo interesse, collegando il Museo delle Navi, il porto di Traiano, il borgo di Porto con la Necropoli di Porto e la basilica paleocristaiana di Sant’Ippolito sull’Isola Sacra. Sarebbe auspicabile la costruzione di un ponte ciclopedonale, o di un collegamento su chiatta, sul Canale di Fiumicino, per il collegamento dell’Isola Sacra con Portus, come all’epoca degli imperatori romani al fine di connettere le aree archeologiche della Necropoli e quella dei Porti Imperiali. Dovrebbe poi essere previsto un collegamento con Ostia Antica, realizzabile sugli argini del Tevere, trovando spazio tra i vari cantieri e rimessaggi, attraversando il ponte della Scafa, sul percorso dell’antica via Severiana o su un ponte ciclopedonale realizzato ad hoc.

Centro di documentazione sulla paleontologia

Iniziative di studio e interessantissimi ritrovamenti paleontologici a Maccarese, a Castel di Guido e a Malafede sono purtroppo oggi noti solo agli addetti ai lavori: sarebbe invece importante farli conoscere creando un centro di documentazione.

Rete ciclabile

La Riserva è situata sul litorale a pochi chilometri dalla più grande città italiana con oltre tre milioni di abitanti. Con le belle giornate, anche in inverno si riversano a migliaia sui litorali di Fregene, Fiumicino e Ostia, attirati dal mare. Una vera rete di piste ciclabili costituirebbe una attrattiva rilevante e offrirebbe anche una opportunità di spostamento ecocompatibile per gli abitanti di Fiumicino e di Ostia. La rete dovrebbe abbracciare l’intera riserva da Palidoro a Capocotta, da Castel di Guido ad Ostia Antica, utilizzando ed ampliando i progetti già esistenti: le piste sugli argini del Tevere (già ora, anche con una bicicletta da passeggio, dotata di pneumatici robusti, è possibile andare per alcuni tratti dal borgo di Porto fin quasi a Roma e da Ostia Antica a Dragoncello) e la rete ciclabile studiata per l’abitato di Ostia.

Fino ad oggi, per il collegamento tra località anche vicine come Fiumicino e Focene e Fregene, Fiumicino e Ostia, utilizzare la bicicletta è quasi proibitivo essendo le strade di collegamento strette e molto trafficate. Tale esigenza è da tempo sentita da numerosi cittadini. La rete dovrebbe toccare le stazioni (quella di Palidoro, Maccarese, quella di Fiumicino Aeroporto, le diverse stazioni metro di Ostia Antica, Ostia e Castel Fusano) e nel contempo si dovrebbe incentivare e facilitare il trasporto delle bici sul treno e il loro parcheggio presso le stazioni del treno e della metro. Sarebbe anche opportuno pensare a punti di noleggio proprio nei pressi di alcune stazioni come Maccarese per raggiungere le spiagge di Fregene e C. Colombo per raggiungere le spiagge e percorrere la Pineta di Castel Fusano.
La realizzazione della rete ciclabile darebbe un’ottima immagine della Riserva rendendo fruibile in maniera diversa il territorio e consentendo la valorizzazione stessa dei vari siti di interesse sia naturalistico che storico-archeologico.

Itinerari equestri

Interessante sarebbe anche creare degli itinerari equestri con adeguati percorsi, detti “ippovie”, così verrebbe a svilupparsi l’attività dei maneggi presenti.

Aree ristoro

Nelle pinete di Fregene, Acque Rosse, Procoio, e in tutti i luoghi meno pregiati dal punto di vista naturalistico potrebbero crearsi aree attrezzate per picnic da affidare a cooperative private, le quali dovrebbero garantire il controllo e la pulizia, offrendo servizi di ristoro.

Ecoturismo

Il turismo naturalistico, che in questi ultimi anni ha avuto un notevole impulso, si dirige verso le aree protette. Il turismo non deve, però, creare problemi all’ambiente, distruggendo o disturbando le aree naturali: ecco allora che si parla di ecoturismo dove localizzazione e conformazione delle strutture ricettive sono scelte in modo opportuno. Si preferiscono alloggi con posti-letto “a rotazione”, non di proprietà dei villeggianti. In questa ottica sarebbe quindi auspicabile la creazione di ostelli della gioventù, utilizzando e, quindi recuperando, strutture già esistenti. Gli ostelli danno la possibilità di soggiorno economico, soprattutto ai giovani.
Si potrebbero inoltre orientare i campeggi presenti in modo che abbiano accorgimenti per diminuire il loro impatto ambientale come i pannelli solari per la produzione dell’acqua calda, impianti di depurazione per le acque di scarico, evitando al massimo le strutture in cemento e la piantagione di alberi non autoctoni.

Agriturismo

Il turismo rurale è nato per soddisfare le aspettative di coloro che desiderano un contatto con la natura e il luogo più diretto di quello che una normale vacanza in albergo può consentire. L’agriturismo consente una notevole fonte di integrazione del reddito derivante dalle attività agricole e insieme favorisce il recupero di un patrimonio edilizio che altrimenti rischia di andare distrutto. Con il decollo della Riserva aumenteranno considerevolmente le richieste di alloggio: con gli agriturismo sarebbe possibile soddisfarne una parte delle richieste, utilizzando case coloniche ed altri edifici rurali disponibili.

Opportunità occupazionali

Accanto all’espansione delle attività di ricezione turistica si svilupperebbero nuove attività quali: progettazione e realizzazione di strutture didattico-informative e di fruizione (sentieri-natura, sentieri escursionistici, sentieri archeologici-naturalistici); studi e censimenti floristici e faunistici, monitoraggi ambientali; restauro e ripristino ambientale; organizzazione turistica di soggiorni naturalistici; attività di educazione ambientale e formazione, ideazione e coordinamento di attività educative, campi didattici e settimane verdi; progettazione e realizzazione di giardini didattici; produzione e realizzazione di reportage, servizi fotografici e video, stampa, attività pubblicitaria ed editoriale. Si creerebbero così nuove opportunità di lavoro, per laureati, per tecnici ed operatori di vario tipo e insieme aumenterebbe la necessità di operatori per la gestione di alberghi, campeggi e ristoranti.

BIBLIOGRAFIA
Gianluigi Ceruti (a cura di), Aree naturali protette, Editoriale Domus, Milano 1993
WWF Lombardia, Il parco non è un luogo comune – Controinformazione, Milano 1993
WWF (a cura di Andrea Ferraretto e Isabella Pratesi), La risorsa parco, Roma 1993

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