Progetti presso la scuola

Biologia Marina

Il progetto ha lo scopo di diffondere la conoscenza della biologia marina, delle dinamiche ecologiche costiere che regolano l’ecosistema del nostro mare, delle principali regole di salvaguardia ambientale di rispetto del mare. Tra le attività pratiche, volte a stimolare la curiosità e l’attenzione degli alunni, verrà sviluppata e promossa l’attività di riciclaggio e di catalogazione dei materiali di origine marina.

1° incontro: GLI OCEANI E IL MAR MEDITERRANEO – Gli ambienti, i movimenti  (correnti, moto ondoso, maree), il Mar Mediterraneo, caratteristiche e biodiversità, la tropicalizzazione, i piani marini: il sopralitorale.

2° incontro: GLI ORGANISMI MARINI – Il regno vegetale ed animale e le principali specie, i piani marini: il mediolitorale.

3° incontro: LE SECCHE DI TOR PATERNO- Descrizione dell’Area marina protetta a pochi km da Torvajanica, il particolare ecossitema ed il rapporto con l’uomo, i piani marini: l’infralitorale.

4° incontro: IL MISTERIOSO MONDO DEI CETACEI E DELLE TARTARUGHE MARINE- Cenni sulla loro biologia, le specie più comuni del Mediterraneo, le principali minacce e come comportarsi in caso di avvistamento o ritrovamento di un esemplare, i piani marini: il circalitorale.

5° incontro: COME SI TUTELA IL MARE – Le principali norme sulla pesca, la navigazione sotto costa, l’ancoraggio, le attività subacquee, i principali tipi di inquinamento, la lista rossa del Mediterraneo.

Modulo base: 5 incontri da 1h e 30 m ciascuno 15,00 ad alunno per un minimo di 20 alunni per gruppo classe.
E’ possibile integrare il progetto con un laboratorio creativo in classe e/o visite guidate presso: le dune di Castelporziano, il museo del mare di Santa Marinella, Navigazione in battello sul Tevere fino al mare.

Evoluzione e diversificazione delle piante

Laboratorio interattivo di 5 incontri da abbinare, facoltativamente, ad una visita all’Orto Botanico di Roma.
Viaggeremo attraverso il lungo e complesso processo che si è compiuto e che ha conosciuto un grande successo evolutivo. I discendenti si sono moltiplicati, diffusi nel globo e diversificati, in una numerosa progenie. Tra questi, alcuni hanno vinto la “battaglia” della Selezione Naturale e sono ancora oggi sotto i nostri.

  • I incontro: La cellula vegetale; cos’è che rende unici i vegetali nel loro genere?
    Le alghe; vegetali con una struttura molto semplice, che hanno svolto un ruolo fondamentale nell’accumulo dell’ossigeno in mare.
  • II incontro: Gli intrusi; i funghi. Nell’antichità vennero inseriti per errore tra i vegetali, ma la scoperta del microscopio li ha poi separati nettamente dagli eucarioti.  I licheni: un esempio vincente di cooperazione…
  • III incontro: Le prime cormofite, piante a “nozze nascoste”; i muschi, le felci e gli equiseti. Tra questi esemplari incontriamo importanti rappresentanti vissuti nel mondo Carbonifero e nell’era dei Dinosauri e che ancora oggi sono davanti ai nostri occhi.
  • IV incontro: Le spermatofite; entriamo nel mondo delle piante a seme con le Gymnosperme, tra i quali ritroviamo “fossili viventi” come il Ginkgo biloba ed alberi maestosi come le Sequoie.
  • V incontro: Le angiosperme; l’ultimo stadio evolutivo vegetale, rappresentato dalle piante a fiori. Qui l’evoluzione si è sbizzarrita creando fiori sempre più specializzati e attraenti. Anche noi ci sbizzarriamo a rispondere a simpatiche domande (Le piante fanno la cacca? Le piante si spostano? Le piante sono forti? e tanto altro).

Uscita didattica (facoltativa):
L’orto botanico di Roma è l’immancabile tappa del laboratorio sul processo evolutivo delle piante. Qui avremo la possibilità di ripercorrere gli step evolutivi che, a partire dalle forme più semplici e attraverso forme sempre più specializzate, hanno portato alle Angiosperme. L’orto botanico ci offre inoltre la possibilità di ammirare esemplari sopravvissuti ai Dinosauri, come il Ginkgo biloba e la Cycas.

Contributo per i cinque incontri 15,00 Euro ad alunno,
mentre per i cinque incontri con la visita guidata il contributo è 20,00 Euro.

Giardino delle Farfalle

Realizzazione del “PUNTO DI RISTORO PER LE FARFALLE”, per arricchire lo spazio scolastico di un’ area progettata, realizzata e monitorata dagli alunni. Sceglieremo le piante più adatte ad attirare le farfalle, la posizione migliore dove alloggiarle, realizzeremo “dolci” mangiatoie colorate per farfalle, alleveremo bruchi e, attraverso schede di monitoraggio e con l’ausilio di  appositi retini, osserveremo e studieremo le farfalle che arrivano ad assaggiare i frutti del nostro giardino. È richiesta l’adesione di almeno 2 classi per ciascun Giardino.

Il laboratorio “Giardino per le farfalle” è strutturato a moduli per permettere ai docenti di scegliere il percorso ottimale per la propria classe.

MODULO A
Il Modulo A prevede 5 incontri complessivi a classe così strutturati:

  • I INCONTRO: entriamo nel mondo delle farfalle e degli insetti in generale partendo dalle esperienze personali dei ragazzi e successivamente andiamo a confermare le nostre conoscenze o a smitizzare alcune false credenze riguardo le farfalle. Un video molto accattivante ci  mostrerà il momento in cui la farfalla adulta esce dal suo bozzolo.
  • II INCONTRO: Realizziamo un’originale mangiatoia per le farfalle, che verrà poi posizionata nel giardino ed un simpatico piccolo lavoro sul ciclo delle farfalle. Con l’ausilio di uno stereomicroscopio osserviamo campioni di diverse specie di farfalle per apprezzare la “tavolozza” di colori che compongono le loro ali e le ali di altri insetti come quelle di libellula o dei mosca. Inoltre saranno a disposizione della classe campioni di mute e bozzoli di bruchi da osservare e disegnare. I ragazzi avranno inoltre a disposizione alcune schede sulle più comuni farfalle da riprodurre per poi in seguito posizionarle nel giardino da realizzare.
  • III INCONTRO: Preparazione del terreno per la piantumazione delle piante. Studio della posizione più adatta alla/e pianta/e scelta/e per la messa a terra. Piantumazione e sistemazione dell’area.
  • IV INCONTRO: Posizionamento della mangiatoia per farfalle realizzata in classe e di altre edolci “attrattive” . Osservazione e monitoraggio, attraverso retini e schede di avvistamento, delle farfalle visitatrici del nostro giardino. Realizzazione di pannelli e schede plastificate per l’area destinata al giardino per le farfalle.
  • V INCONTRO: Osservazionee monitoraggio. Innaffiamento e cura del giardino.
    Verrà rilasciata a ciascuna classe una scheda/verifica che i docenti potranno utilizzare come verifica. Inoltre verrà fornita una scheda sul  giardino per le farfalle.

MODULO B
Il Modulo B prevede, oltre ai 5 incontri, un’escursione per osservare le farfalle nel loro ambiente naturale che si svolgerà nella Pineta di Castelfusano, con possibilità di visitare il Museo degli Insetti presso la sede del CEA.

MODULO C
Il modulo C prevede ulteriori tre incontri con la possibilità di osservare in classe bruchi raccolti in natura con le proprie piante nutrici e seguire le fasi di sviluppo fino alla schiusa.

Contributo del progetto ad alunno per un gruppo classe di almeno 20 alunni paganti, esclusi materiali e piante
modulo A 15 Euro – 5 incontri da 1h e 30 ciascuno ,
modulo B 20 Euro  – 5 incontri da 1h e 30 e una visita guidata di 3 ore
modulo C 24 Euro – 8 incontri da 1 h e 30 m ciascuno
Per potere organizzare al meglio l’attività è previsto un sopralluogo / incontro preliminare con i docenti da parte dell’esperto e la disponibilità a prendere parte ad un eventuale manifestazione conclusiva.

Insetti, un mondo straordinario

L’attività che proponiamo mira a far scoprire ai ragazzi il popolatissimo mondo degli insetti. Spesso paure e pregiudizi impediscono questa affascinante scoperta. Cercheremo quindi di superare questi ostacoli mostrando le meraviglie di questi esseri talvolta invisibili che condizionano in maniera sostanziale la nostra vita sulla terra.
Proponiamo quattro incontri in classe ed una uscita.

Contenuti degli incontri:

Gli insetti: Dove vivono, cosa fanno e cosa mangiano, come vedono e come si “travestono”.
Entriamo in un mondo pieno di sorprese e leggende, nel quale i protagonisti svolgono un ruolo fondamentale nell’impollinazione e nella riproduzione delle piante. Esploriamo le comunità di insetti con la loro stupefacente organizzazione.
Durante gli incontri sarà gradualmente realizzato da ciascun alunno un piccolo taccuino del naturalista.  Sulla base delle osservazioni fatte e dei campioni osservati si annoteranno i dati salienti che servono per il riconoscimento delle varie specie di insetti.

Escursione didattico-naturalistica:
Un esploratore tra gli insetti: entriamo a contatto diretto con il mondo degli insetti, svelando misteri e false credenze popolari che circondano questi interessanti animali. Proponiamo un percorso naturalistico nella Pineta di Castel Fusano e visita al piccolo ma ben articolato Museo degli Insetti del CEA, dove sono state riprodotte le specie di insetti maggiormente presenti negli ambienti del Litorale Romano, dalla duna, alla macchia, alla pineta, al bosco. Appuntamento agli uffici del CEA.

Oasi scolastica

L’idea, nasce dal desiderio di applicare in pieno il concetto del “fare per capire”, con l’intento di introdurre gli studenti alle tematiche legate ai rapporti tra essere umano e ambiente, coinvolgendo emotivamente e didatticamente, attraverso una serie di attività che vanno dallo studio dell’ambiente naturale vicino casa, alla realizzazione pratica di piccole strutture. In questo progetto si vuole dar risalto anche all’aspetto del prendere coscienza delle potenzialità e delle capacità personali nel poter contribuire a migliorare l’ambiente dove l’agire in prima persona può contribuire al beneficio di molti.

Come?
Con l’aiuto dei  docenti e del CEA, gli studenti cominciano ad affrontare le problematiche legate alla modificazione del territorio ad opera dell’uomo e si vagliano le possibili soluzioni a partire dalle azioni personali. Tra queste azioni, si ragiona sul come poter migliorare la qualità della vita di chi abita in un contesto urbano e come poter diminuire l’impatto delle proprie scelte di vita sull’ambiente.
Cruciale in questo progetto risulta essere per gli studenti, la possibilità di intervenire su uno o più lembi di terreno disponibile a scuola. Si ragiona sul come operare realizzando mappe dettagliate delle superfici con indicazione delle possibili specie di alberi e arbusti da piantare e le strutture da realizzare e posizionare.
Gli studenti approfondiscono vari argomenti nella progettazione del loro giardino didattico e dopo aver confrontato le varie idee si effettuano le scelte più opportune sul “cosa”, “dove” e “come”.

Si avviano i primi lavori pratici che vedono all’opera tutti gli studenti:

  • dissodamento e areazione del terreno con l’uso di zappe e vanghe, grazie anche all’auspicabile aiuto del personale scolastico;
  • bonifica l’area ripulendola da tutti i materiali “indesiderabili” (quali rifiuti plastici, edili, ecc.) che man mano riaffiorano;
  • piantumazione delle specie tipiche della macchia mediterranea (alcune donate dal CEA);
  • realizzazione e messa in opera di cassette nido per uccelli e pipistrelli;
  • costruzione e attrezzatura delle mangiatoie per uccelli;
  • costruzione di piccoli cumuli di pietre, raccolte nel giardino, realizzando così dei rifugi ideali per insetti e piccoli rettili;
  • eventuale scavo di una buca che rivestita con argilla formerà un piccolo stagno stagionale;
    costruzione di strutture di supporto alle schede informative in corrispondenza di piante e strutture interessanti;
  • realizzazione di una compostiera in cui raccogliere il materiale organico di scarto della scuola (avanzi di cibo e fazzoletti sporchi provenienti dalla mensa, foglie e rami secchi raccolti nei cortili, ecc.) al fine di ottenere del buon fertilizzante con cui arricchire il suolo dell’Oasi;
  • riempimento dello stagnetto di acqua in cui liberare dei campioni di acqua raccolta in zone umide limitrofe alla scuola (piscine stagionali naturali e canali di bonifica) ricche di microrganismi animali e vegetali tipici;
  • posizionamento delle schede descrittive realizzate dagli studenti (con l’aiuto dei/delle docenti delle varie materie: scienze, italiano, storia, arte, tecnica, ecc.) per far conoscere le meraviglie della piccola oasi anche agli studenti non direttamente coinvolti nel progetto, a genitori curiosi di capire di cosa i propri figli sono capaci, e per i visitatori in genere.

Altro importante concetto che si affronta è quello della perdita di habitat naturale nella zona in cui vivono e in cui si inserisce anche la loro scuola. Il giardino così realizzato è votato anche a sopperire quelle carenze di habitat conseguenti allo sviluppo urbano. Gli ultimi lembi di ambiente naturale ed agricolo sono stati sostituito da abitazioni, palazzi, infrastrutture varie con la scomparsa, quindi, di stagni, grossi alberi, siepi e prati.
In un giardino realizzato con le accortezze indicate, diverse specie animali, ma anche vegetali, possono trovare o ritrovare, tra un edificio e l’altro, un luogo in cui godere di tranquillità, cibo e magari anche riprodursi.
Si sottolinea che le strutture in legno si vanno a realizzate facendo interamente uso di legno di recupero (proveniente da scarti di magazzini, cantieri, e singoli donatori) altrimenti destinato, il più delle volte, a discarica.
È evidente quanto un progetto del genere realizza una spiccata inter-disciplinarietà e vede coinvolte tutte le competenze degli studenti, comprese quelle sociali del vivere, progettare e realizzare, in armonia e in sinergia.

Perché scegliere piante della flora mediterranea?
La scelta delle piante da posizionare nell’Oasi scolastica ricade su quelle tipiche della flora mediterranea per varie motivazioni, quali:

  1. Stimolo alla conoscenza della vegetazione autoctona (originaria);
  2. Resistenza, di tale vegetazione, alle condizioni climatiche avverse (siccità prolungata) e agli organismi parassiti infestanti;
  3. Scarsissima richiesta di cure, comunque difficilmente ottenibili in ambito scolastico durante tutto l’arco dell’anno (specialmente in chiusura della scuola durante il periodo estivo);
  4. Riduzione dell’uso dell’acqua per l’innaffiamento;
  5. Le piante scelte risultano essere fonti di cibo con i loro fiori e frutti per svariate specie animali.

In particolare, il tema dell’uso per scopi irrigui dell’acqua può essere il fulcro su cui far ruotare il concetto di sperpero del bene prezioso ma spesso trascurato quale è l’acqua. E’ cattiva consuetudine infatti scegliere piante, per il proprio giardino, che richiedono ingenti quantità di acqua per sopravvivere, oltre a una serie di prodotti chimici per aiutarle a difendersi da parassiti e a sopportare le carenze del suolo. Queste scelte, spesso prese con leggerezza e incoscienza, si ripercuotono su larga scala con fenomeni quali abbassamento e inquinamento delle falde acquifere, dovuti alle cattive pratiche di uso dell’acqua, spesso prelevata tramite pozzi abusivi realizzati nel proprio terreno alla ricerca di falde sempre più profonde.
Alla teoria e alla pratica della piccola Oasi scolastica si andrà ad aggiungere anche una escursione guidata che permetterà di scoprire o di vedere con occhi diversi ambienti naturali di spiccato pregio. A scelta tra quelli offerti dal territorio della Riserva del Litorale Romano e altri anche limitrofi alla scuola aderente a questo progetto.

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14 Settembre 2024
09:30
Di recente è stato riaperto, con un allestimento completamente rinnovato, il Museo degli Scavi di Ostia Antica, ospitato nel rinascimentale Casone del Sale sin dal 1934, si è arricchito nel corso del tempo di importanti reperti. Oggi l’esposizione si articola in...