L’Arrone è un fiume emissario del Lago di Bracciano. Dopo un percorso di circa 37 km che tocca anche la suggestiva città di Galeria, tutelata come monumento naturale dalla Regione Lazio, sfocia nei pressi di Fregene dopo aver raccolto le acque di alcuni affluenti ed attraversato il territorio di Maccarese.
La foce conserva ancora un certo grado di naturalità, cambia aspetto di anno in anno a seconda dell’intensità delle mareggiate e delle piene.
In periodi caratterizzati da forti piogge la salinità dell’acqua si abbassa consentendo la germinazione di piante di acqua dolce come l’iris giallo e la tifa.
A ridosso delle sponde dell’Arrone grazie alla fascia di vegetazione riparia, si riproducono l’usignolo di fiume, il beccamoschino, la cannaiola, la gallinella d’acqua e in mare possiamo osservare con l’aiuto di un binocolo diversi uccelli marini come la sula, la berta maggiore, la berta minore, lo zafferano, il gabbiano corallino.
Alle spalle della spiaggia oltre una recinzione sorgono i tumuleti di Bocca di Leone e Cesoline. La parola tumuleto deriva da tumulo o tomo o tombolo, cioè il cordone dunale in origine formatosi alle spalle dei litorali sabbiosi. Qui è possibile ammirare un’ampia e intricata estensione di macchia a giunchi e altre specie pioniere. Ancora più arretrata la posizione di un interessante piccolo bosco igrofilo di frassini meridionali caratterizzato nei mesi invernali dalla presenza di pozze e piscine come avveniva su tutti i boschi litoranei prima della bonifica e come è possibile osservare in proporzione più estesa a Castelporziano e nel Parco Nazionale del Circeo.
