Tra la pineta monumentale di Fregene e l’Oasi WWF di Macchiagrande si estende un’area di grande valore naturalistico: la lecceta di Fregene.
La lecceta di Fregene, 20 ettari di verde, è un grande parco naturale, precluso alle auto e destinato esclusivamente al passaggio ciclopedonale. Le staccionate in legno delimitano l’area. Trova così compimento il progetto contenuto nella delibera approvata nel maggio 2017 per promuovere iniziative rivolte alla mobilità sostenibile e al rispetto dell’ambiente.
Il termine lecceta deriva da “leccio” (Quercus ilex) poichè è l’albero dominante. Il leccio, una quercia sempreverde caratteristica della macchia mediterranea. Il sottobosco è costituto da pungitopo e alloro nelle aree più ombrose e fresche, corbezzolo e mirto in quelle più soleggiate. La vegetazione permette a picchi e ghiandaie di trovare rifugio e cibo in abbondanza.
Dopo anni di incuria e di abbandono l’amministrazione comunale è intervenuta per difendere un luogo straordinario dal punto di vista ambientale, che veniva preso regolarmente d’assalto da persone che scaricano immondizia. E’ stata lasciato l’accesso ai pedoni e a chi usa le biciclette, così da destinare queste strade a chi ama lo sport e la vita all’aperto.
Inoltre lungo l’asse che da viale Castellammare prosegue per via Marina di Leuca, via Maratea e via Marotta nascerà contestualmente la prima Zona 30 del Comune. Una sorta di isola ambientale per la moderazione del traffico nella viabilità urbana.
Ricordiamo che nei primi anni del secondo dopoguerra l’aristocrazia romana elegge Fregene a luogo di villeggiatura e quindi la pineta diviene un punto di ritrovo per gli amanti della bicicletta e dei picnic. A contribuire alla fortuna di questo bosco secolare è stato anche Federico Fellini che, in molti dei suoi capolavori, ne ha mostrato le suggestive immagini. Il 6 agosto 2014, d’altronde, la pineta di Fregene è stata intitolata proprio al maestro de La dolce vita.