Tra i più antichi centri abitati del Lazio preromano, Ficana risulta occupata già nella tarda età del bronzo, inizialmente è poco più di un villaggio di capanne.
L’insediamento sorse nella prima dorsale rilevata a ridosso delle paludi costiere, il cosiddetto Monte Cugno. Ficana era in comunicazione con gli altri centri abitati della fascia litoranea del Latium Vetus a sud del Tevere, come Ardea, Lavinio, Decima.
Citata da Plinio il Vecchio la fondazione della città è associata dagli archeologi al controllo della navigazione lungo il Tevere e al commercio di un bene indispensabile come il sale. Nonostante un sistema difensivo comprendente un fossato, durante il regno di Anco Marzio, dal 640 e 614 a. C. essa venne sottomessa dai Romani per consentire l’espansione verso il mare alla foce del Tevere e lo sfruttamento delle saline.
Il sito è stato individuato nella attuale zona di dragoncello e gli scavi hanno finora portato alla luce resti dell’abitato delle mura e della necropoli. I resti non sono visibili, gli studi sono stati pubblicati dalla soprintendenza archeologica di Ostia che ha collaborato con un istituto di ricerca dei paesi scandinavi.