Il meandro di Spinaceto

l meandro di Spinaceto o fiume morto è il settore più orientale della Riserva, ossia quello più vicino al centro di Roma.

Questo lembo di campagna adiacente al corso del Tevere è situato all’altezza del drizzagno di Spinaceto È noto come fiume morto, in pratica è quel che resta oggi di un meandro abbandonato del fiume dopo i lavori di ingegneria idraulica effettuata effettuati negli anni 30 in corrispondenza dell’attuale ponte sul grande raccordo anulare.

Il corso del Tevere venne rettificato tra il 1938 e il 1940 al fine di abbassare i livelli di piena in città e per consentire la realizzazione di un idroscalo a causa degli eventi bellici. L’idroscalo non venne più costruito ma l’opera idraulica il drizzagno appunto fu realizzata determinando in tal modo un accorciamento del corso del Tevere di circa 3 km.
A testimoniare l’originario tracciato del fiume con l’antica ansa, oggi tagliato esattamente a metà dalle corsie del grande raccordo anulare, restano alcuni piccoli specchi d’acqua isolati dal contesto e circondati da campi da golf e coltivazioni. Tali ambienti residuali e di limitata estensione sono di indubbio interesse naturalistico tant’è che in occasione degli studi ornitologici per la realizzazione dell’ Atlante degli uccelli nidificanti a Roma l’area in questione si è confermata come tra quelle a maggiore qualità ambientale della città per numero e importanza delle specie rilevate.

Filari di pioppo canadese d’impianto artificiale accompagnano la vegetazione comprendente salici bianchi, cannuccia di palude, giunchi. L’attrazione principale è quella costituita dalla presenza di uccelli. Tra le specie nidificanti abbiamo il tuffetto, il germano reale, il martin pescatore, la gallinella d’acqua, il cannareccione, la cannaiola e il pendolino dal curioso nido a forma di fiasco costruito sui rami penduli dei salici.

Meritano di essere osservati con attenzione anche i prati circostanti l’ex ansa fluviale che nei mesi invernali possono essere popolati da centinaia di pavoncelle che pattugliano il territorio specie dopo l’aratura dei campi e dove si riuniscono prima della migrazione primaverile. Osserviamo facilmente anche aironi cinerini e garzette.

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