Villa di Plinio

Allontanandosi di poco dalla via Severiana si giunge in breve alla villa. La villa è recintata e visitabile su appuntamento.

Si giunge ad una grande radura dove sono stati riportati alla luce i resti della cosiddetta villa di Plinio, oggetto di scavi clandestini e di spoliazioni fin dal settecento ad opera dei feudatari del luogo. Il sito è interessato da scavi sistematici solo a partire dagli anni 30. Plinio il giovane fornisce indicazioni sull’ubicazione della villa nella lettera all’amico Gallo ( II, 17) ma permangono incertezze sull’identificazione della sua residenza nel laurentino. La villa in epoca romana era distante pochi metri dal mare, mentre oggi, grazie all’avanzare della linea di costa ad opera dei sedimenti provenienti dal Tevere, si trova a circa 600 metri. Si riconoscono varie fasi costruttive per il ricorso a tipi differenti di murature. La visita del complesso inizia dal quadriportico che si può localizzare facilmente in base all’arco in laterizio ricostruito negli anni trenta. Ben poco rimane del porticato costituito da un doppio giro di colonne e coperto da un tetto a doppio spiovente. Le basi delle colonne e la vasca mistilinea al centro del giardino sono in gran parte opera di restauro. In corrispondenza dell’Arco c’è l’ingresso di una sala pavimentata con un mosaico a tessere bianche isolate su un fondo nero. Questo ambiente viene comunemente interpretato come triclinio, cioè come sala da pranzo e di ristoro da cui era possibile godere la vista del giardino. In fondo al portico sulla destra si può visitare la zona termale posta ad una quota più alta rispetto al peristilio e costruita interamente in opera laterizia. Saliti i gradini si accede ad un ambiente decorato da un mosaico in tessere bianche e nere con Nettuno raffigurato al centro nell’atto di guidare due ippocampi circondato da fauna marina, da un flautista e da una suonatrice di sistro, sonaglio metallico di origine egizia. A sinistra è visibile una vasca circolare riservata ai bagni caldi.

Basilica Paleocristiana
A meno di 100 metri si incontrano sulla destra i resti di una basilica paleocristiana: l’edificio ad una sola navata presenta un abside in opera listata e internamente due muretti paralleli che costituivano i podi della schola, ovvero sedili in muratura destinati ai fedeli.
Tra la basilica e la villa, nascosta dalla vegetazione, è riconoscibile ai lati della strada la cresta del muro di cinta della Villa, di cui si può ricostruire il tracciato per almeno tre lati.

Su questo sito utilizziamo i Cookie secondo le finalità indicate nella nostra Cookie Policy. Prima di continuare ti chiediamo di fornirci il tuo consenso. MAGGIORI INFORMAZIONI

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi